IL PROGETTO
PRODUZIONE E VALORIZZAZIONE DELL’ARACHIDE DA FRUTTO IN PUGLIA 🥜
Gruppo Operativo: PEANUTPUGLIA
TITOLO DEL PROGETTO: Produzione e valorizzazione dell’arachide da frutto in Puglia
Soggetto Capofila: AZIENDE AGRICOLE RIUNITE PEDONE SOCIETA’ AGRICOLA A R.L..
Responsabile tecnico scientifico: Prof. Antonio Bevilacqua – Dipartimento DAFNE UNIFG
Importo del sostegno ricevuto dall’Unione europea
Importo richiesto: € 452.714,00
Importo ammesso: € 452.714,00
ANALISI DEL CONTESTO E DEI FABBISOGNI DI INNOVAZIONE (PROBLEMI/OPPORTUNITÀ)
L’arachide, appartenente alle leguminose e come tale azoto-fissatrice, è una coltura migliorativa per i terreni, favorita peraltro da un ciclo veloce, con semina a inizio maggio e raccolta a fine settembre.
Nella coltivazione delle leguminose la Puglia rappresenta una delle prime realtà del meridione per superficie e volumi prodotti, seconda solo al Molise (ISTAT), potendo inoltre vantare molte varietà tipiche.
La domanda di frutta secca in generale, e delle arachidi con essa, è in crescita costante da diversi anni in Italia ed in gran parte dei Paesi occidentali, con tassi particolarmente alti negli anni recenti, sino al +10% del 2017, in un mercato che ha superato il miliardo di euro nello stesso anno (ISTAT, ISMEA).
Esiste dunque un’opportunità per gli agricoltori pugliesi, legata ad un mercato in crescita e ad una coltura in particolare, quella dell’arachide, quasi totalmente importata da USA, Argentina, Israele, Cina ed India, in un contesto di mercato che invece tende a valorizzare le filiere nazionali e che in generale ama sempre meno i prodotti provenienti da aree ritenute “poco sicure” in termini di sicurezza alimentare.
Tuttavia, sulla base degli approfondimento effettuati dai membri del GO in occasione dei loro incontri, sebbene dei tentativi siano stati fatti e siano in corso anche in Puglia, lo sviluppo di una filiera dell’arachide a livello locale è molto indietro. Manca una conoscenza adeguata delle tecniche colturali adatte ai nostri ambienti, delle varietà adatte al territorio, è necessaria la selezione di varietà, sperimentare e mettere a punto macchine agricole specializzate, testare l’uso di biofertilizzanti e le condizioni ottimali di stabilizzazione e stoccaggio dei frutti, per evitare l’insorgenza di fenomeni di spoilage post-raccolta.
La risoluzione di questi gap metterebbe i cerealicoltori pugliesi nelle condizioni di cogliere un’interessante opportunità di mercato, differenziando le produzioni con effetti positivi sulla redditività aziendale.
LIVELLO DI INNOVATIVITÀ (INNOVAZIONE/I DA INTRODURRE)
L’innovazione principale del progetto sta nella filiera su cui esso si centra e nella possibilità di portare in Italia, partendo dalla Puglia, una filiera che sembra presentare caratteristiche ottimali per l’adattamento ai nostri territori, ma che al momento è pressoché assente da essi. L’approccio per tale scopo è integrato, toccando l’intera filiera dalla fase agricola sino al confezionamento.
La sperimentazione a livello agricolo si baserà su test di tecnologie innovative già esistenti per la coltura (in particolare in USA) ma non testate sul nostro territorio, e di tecnologie innovative già presenti sul territorio ma non testate sulla specifica coltura, attraverso test di adattamento e collaudo (es. uso di biofertilizzanti, sistemi innovativi per il monitoraggio ed il controllo degli insetti, tecnologie innovative per il condizionamento, adattamento e test di macchine per la raccolta del prodotto) anche grazie alle conoscenze acquisite in questi ambiti dai partner.
GLI OBIETTIVI
L’obiettivo generale del progetto è quello di porre le basi e costituire un background di conoscenze per lo sviluppo di una filiera delle arachidi italiana, con particolare riferimento al territorio pugliese.
Tale obiettivo generale sarà perseguito attraverso una serie di focus intermedi, i quali, passo dopo passo, contribuiranno alla costruzione della filiera:
- partendo dall’agrotecnica, per affrontare le problematiche connesse alla selezione delle varietà più idonee ed adattabili agli areali pugliesi e della loro gestione agronomica;
- si passerà per l’utilizzo di biofertilizzanti (PGPB), per rispondere all’esigenza di una coltura con bassi impatti produttivi;
- fino ad arrivare allo studio, monitoraggio e messa a punto di strumenti integrati per la lotta agli insetti dannosi;
- infine, l’attenzione verrà posta all’ottimizzazione della fase di condizionamento e conservazione, per ottenere una shelf life compatibile con i livelli di reddito richiesti dagli agricoltori.
Gli obiettivi operativi che il progetto si pone sono i seguenti:
- Ottimizzazione delle tecniche colturali utilizzando le varietà proposte dal mercato per la coltivazione sostenibile dell’arachide negli areali di coltivazione pugliesi nei quali l’arachide potrebbe svilupparsi;
- valutazione della relazione tra l’attività microbiologica degli Azotofissatori e/o di Plant Growth Promoting Bacteria (PGPB) ed eventuali aspetti salutistici-nutrizionali e nella gestione efficiente dell’acqua;
- valutazione della presenza e dannosità di insetti sulla coltivazione dell’arachide, in pre- e post-raccolta e messa a punto di metodologie di difesa;
- ottimizzazione delle fasi di post raccolta (ottimizzazione del trattamento in forno e della conservazione, in termini di umidità e temperatura) e caratterizzazione delle caratteristiche nutrizionali del prodotto;
- valutazione dell’impatto ambientale ed economico delle innovazioni di processo al fine di trasferire coscienza e conoscenza agli attori di filiera ed i consumatori;
- condurre l’analisi di mercato, per valutare potenziali mercati di destinazione dell’arachide da frutto e le migliori modalità per valorizzarla;
- conoscere le dinamiche e gli attori di filiera, al fine di favorirne lo sviluppo.
EFFETTI PRODUTTIVI, ECONOMICI, AMBIENTALI E SOCIALI
Dal punto di vista economico e produttivo, gli impatti appaiono particolarmente rilevanti.
L’introduzione di una coltura nuova, in un mercato in forte crescita e progressivamente orientato al prodotto nazionale, porta con sé importanti opportunità di reddito, oltre che di diversificazione, per gli agricoltori pugliesi. In aggiunta, la coltura avrebbe benefici sulla produttività delle colture avvicendate (es. cereali) con conseguente miglioramento delle rese (verosimilmente a fronte di una riduzione degli input) e della redditività anche sulle colture “tradizionali”.
La possibilità di arrivare a costruire una filiera dell’arachide locale, sino al mercato, innalza ulteriormente le prospettive di reddito e di competitività per l’agricoltura regionale.
Dal punto di vista ambientale, il progetto si centrerà sulla messa a punto di tecniche eco-friendly per la coltura dell’arachide, che attraverso tecniche agronomiche innovative e l’uso di biofertilizzanti contribuiscano a prodotti “water-use efficient”.
Parallelamente, si orienterà alla definizione di strategie di lotta a basso impatto per gli insetti dannosi, finalizzate a ridurre l’impiego di agrofarmaci.
Infine, l’inserimento di una leguminosa in rotazione sortirebbe effetti positivi sulla fertilità dei suoli, con conseguente possibile riduzione nell’utilizzo di input di sintesi anche nelle colture avvicendate. La realizzazione di analisi di impatto ambientale lungo tutto il progetto, consentirà la quantificazione dei benefici e l’identificazione delle soluzioni tecniche a minore impatto, favorendo la diffusione della conoscenza e la sensibilizzazione degli operatori anche su questi aspetti.
Dal punto di vista sociale, i benefici sono identificabili in primo luogo in quelli derivanti dal miglioramento dei redditi degli agricoltori coinvolti e dei relativi standard di vita, dall’aumentata conoscenza e dalla diffusione di tecniche produttive a minore impatto con effetti positivi sulla salute degli operatori coinvolti.
COERENZA CON IL PSR E CON ALTRI DOCUMENTI PROGRAMMATICI
La proposta ben si collega all’Area 1 di cui al Piano strategico per l’innovazione e la ricerca nel settore agricolo, alimentare e forestale 2014-2020: “Aumento sostenibile della produttività, della redditività e dell’efficienza delle risorse (…)” (ex Art.9 dell’Avviso pubblico).
È, dunque, pertinente alle seguenti tematiche: “Interventi nella qualità e sicurezza degli alimenti e stili di vita sani (…)” (PEI); “prodotti e tecniche delle coltivazioni cerealicole” (Linee Guida 2012-2014 della Regione Puglia). Il Piano di Azione è, altresì, coerente con le FOCUS Area e i fabbisogni del PSR: Priorità 2 FA2A-9 “Processi di ammodernamento delle imprese agricole attraverso diversificazione (…)”; Priorità 3 FA2A-15 “Processi di miglioramento della qualità e qualificazione prodotti agricoli alimentari”; Priorità 4 FA2C-24 “Diffusione di tecniche di coltivazione (…)”.
Creando le condizioni per la sostenibilità economica ed ambientale, la creazione di una filiera dell’arachide interamente italiana rappresenterebbe un’opportunità importante per “promuovere l’innovazione, il capitale umano e il networking” (“Smart Puglia 2020”, Obiettivo Specifico: 4).
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Sito web della Commissione dedicato al FEASR: https://ec.europa.eu/info/food-farming-fisheries/key-policies/common-agricultural-policy/rural-development_it